Home
Lo studio
Risorse
Contatti
Lo studio

Decisioni

Chi partecipa a conversazione può registrarla (Cass. 9253/25(

La registrazione anche clandestina da parte di un interlocutore di un colloquio, svoltosi tra presenti o in call / telefonata costituisce prova documentale nel processo penale. 

Decisioni

Nave Diciotti, Stato deve risarcire chi venne trattenuto a bordo (Cass. 5992/25)

La mancata tempestiva indicazione del POS, unitamente alla decisione di non far scendere i 177 migranti per cinque giorni sebbene la nave della guardia costiera Diciotti fosse già ormeggiata nel porto di Catania, costituisca una chiara violazione della normativa internazionale. 

Decisioni

Inviare foto intime altrui integra revenge porn anche se anonime e senza sequestro (Cass. 11743/25)

Il delitto di revenge porn cui all'art. 612-ter cod. pen., c.d. di revenge porn, è integrato anche nell'ipotesi in cui la persona offesa non sia riconoscibile dalle parti intime oggetto di illecita diffusione né da ulteriori elementi.

La norma incriminatrice tutela, infatti, le vittime dalla diffusione di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privali, che avvenga senza il consenso delle persone rappresentate, e non richiede anche che esse siano riconoscibili.

Invero, il delitto in esame è collocato nell'ambito di quelli posti a tutela della libertà morale individuale ed è diretto alla protezione della sfera di intimità e della privacy, intesa quale diritto a controllare l'esposizione del proprio corpo e della propria sessualità, in un'ottica di autodeterminazione della sfera sessuale individuale (Sez. 5, n. 14927 del 22/02/2023, T., Rv. 284576, in motivazione), che deve ricevere una protezione assoluta, ossia che prescinda dalla concreta riconoscibilità da parte dei destinatari del video o delle immagini a contenuto sessualmente esplicito della persona le cui parti intime siano rappresentate perché, anche ove ciò non avvenga, si realizza la violazione del bene protetto.

Decisioni

Patto di quota lite è circonvenzione di incapace? (Cass. 8022/25)

Avvocato che approfitta della fragilità di una persona offesa vittima di grave incidente stradale con patologie di quota lite del 15% sul risarcimento del danno commette il reato di circonvenzione di incapace?

Decisioni

Procuratore speciale patteggia ma indagato non è d'accordo: tutto da rifare (Cass. 6214/25)

Disconoscimento del patteggiamento da parte dell'imputato è possibile.

Informazioni utili

Polizia può controllare il cellulare? Vademecum per perquisizione informatiche

Perquisizioni e sequestri informatici (cellulare, computer, whatsapp, ..) devono essere motivati e proporzionati: nessuno può essere obbligato a rivelare password e le  forze dell’ordine non possono effettuare perquisizioni informali ("mi faccia vedere il cellulare").

Decisioni

Nessuna scriminante per figlio che usa carta di credito dei genitori (Cass. 7651/25)

Figlio utilizza indebitamente la carta di credito del genitore per comprarsi 30 euro di droga: nessuna scriminante. 

Decisioni

Aiutare un familiare latitante quando è reato? (Cass. 7098/25)

Aiutare un latitante è solidarietà familiare solo se chi aiuti, pur consapevole della condizione di condannato che si sottrae all'ordine di carcerazione, non svolge alcuna specifica attività di copertura del latitante rispetto alle ricerche degli organi di polizia, ma intrattiene con questi rapporti interpersonali leciti, non svolgendo nessuna attività concreta per favorirne l'intento: diversamente, nel caso in cui la condotta si traduce in un aiuto idoneo a conseguire l'effetto di sottrarre taluno all'esecuzione della pena, dall'adempimento di doveri di solidarietà umana, nascenti da rapporti di parentela e di coniugio o da altri legami socialmente rilevanti, non può derivare esclusione della punibilità.

Decisioni

Elezione di domicilio in verbale non sottoscritto è valida? (Cass. 6305/24)

Una volta che la dichiarazione / elezione di  domicilio sia stata verbalizzata, esse è idonea a spiegare i suoi effetti senza bisogno della sottoscrizione del dichiarante.

Decisioni

Chiamate in correità valgono se dichiarate attendibile e confermate da altri elementi (Cass. 6251/25)

Le dichiarazioni accusatorie provenienti da taluno dei soggetti (chiamate in correità) devono essere sottoposte, con riguardo ad ogni singola chiamata in reità o correità e a ogni singolo episodio, a un duplice controllo volto ad accertare tanto l’attendibilità intrinseca del dichiarante, quanto l’affidabilità ab extrinseco delle accuse formulate, mediante l’individuazione e la valutazione di elementi processuali esterni di verifica, tra i quali possono annoverarsi anche le dichiarazioni accusatorie che provengano da altri soggetti.

1 ... 4 5 6 7 8 ... 364